lunedì 16 gennaio 2017

Parlando di serie tv #11 - A Series of Unfortunate Events, The OA e Stranger Things - Tra alieni, morte e sfortuna

Salve lettori! Lunedì di ripresa, ma oggi voglio proporvi un articolo più leggero: oggi parleremo di serie tv. E di come Netflix si sia impossessato della nostra vita... ehm, di come sforni delle serie tv bellissime!
Vi voglio parlare, in particolare, di tre serie tv abbastanza recenti, di cui non vi avevo affatto parlato: Stranger Things, The OA, e A Series of Unfortunate Events.
Ma iniziamo subito!

Stranger Things
Per quanto riguarda questa serie, sarò breve: sicuramente la conoscente, non appena è uscita, è subito diventata una sorta di cult! L'ho vista nei primissimi giorni dall'uscita e me ne sono immediatamente innamorata!
Iniziando dalle atmosfere anni '80, si tratta di una serie che racchiude molte citazioni e molti elementi di quegli anni (una perla per gli amanti di Steven Spielberg, E.T. Shining, e King); tuttavia, si tratta anche di una serie originale, che non scade nel banale e assolutamente spassosa!
Se non l'avete vista, dovete assolutamente rimediare. Gli elementi per una serie di successo ci sono tutti: un gruppo di ragazzi “nerd” che si cacciano nei guai, un bambino scomparso, una bambina ritrovata molto particolare e... dei mostri? Insomma, dirvi di cosa esattamente parla Stranger Things vi rovinerebbe la sorpresa!

Mi è piaciuta molto questa serie, non solo per le atmosfere e i personaggi assolutamente adorabili, ma anche per l'intrigo e il mistero che si infittisce sempre di più man a mano che si va avanti con gli episodi. È coinvolgente, e subito vi ritroverete a soffrire di nostalgia!
Anche avendo un risvolto tipicamente horror-fantascientifico, la serie non cade nell'assurdo e conserva un ché di inquetante che vi farà venire qualche brivido.
Avremo una seconda stagione di questo piccolo gioiello!

The OA
Passiamo a qualcosa di più complicato. The OA è una serie molto più recente (uscita da poco più di un mese) che parla di... Beh, Netflix ha adottato più o meno lo stesso metodo che con Stranger Things: all'inizio non si sa bene di cosa stiamo parlando.
Il ritmo è più lento e ci troviamo di fronte a una situazione che inizialmente non comprendiamo a fondo: una ragazza si getta da un ponte. Quando viene recuperata, si scopre che è una ragazza scomparsa anni prima. Ma cosa c'è di particolare? Prima di sparire era cieca, mentre ora vede.
I suoi genitori non capiscono cosa le sia successo, e lei è restia a parlarne. Tranne che con alcune persone, che lei sceglierà molto accuratamente.
La storia si dipana attorno alla figura della ragazza, Prairie, procedendo su un doppio binario: il presente, e il passato doloroso che lei decide di raccontare solo a cinque persone. Ma perché solo a quelle cinque persone?
Questa serie non è facile da descrivere, come non è facile descrivere i sentimenti che provoca. Non credo di aver mai visto qualcosa di simile a questa serie: tratta argomenti complessi e paranormali in modo delicato, senza strafare, ma anche in modo introspettivo. Per la maggior parte del tempo, non si capisce bene cosa stia succedendo. E vorrei dirvi che il finale è più “chiaro”, ma non lo è. Si arriva a comprendere fino a un certo punto, ma il resto rimane a discrezione dello spettatore. Cosa che trovo molto particolare, ma anche un po' frustrante.
L'ultima puntata è assolutamente bellissima e mi ha fatto piangere. Ma il finale è assolutamente aperto. Spero tanto che Netflix si sbrighi a confermare la seconda stagione!

A Series Of Unfortunate Events
E ora vi parlo dell'ultimissima sfornata di Netflix: A series of unfortunate events (Una serie di sfortunati eventi) tratta dalla saga di libri di Lemony Snickets. Una trovata semplicemente geniale!
Non ho letto i libri, quindi non potrò dare un parere per quanto riguarda il confronto tra versione letteraria e serie tv (non ho visto nemmeno il film con Jim Carrey), quindi mi limiterò a darvi un'opinione molto disinteressata e oggettiva.
Ho adorato questa serie!
È molto particolare, e inizialmente ho faticato a inquadrarla: il modo in cui la storia è raccontata, con la presenza di un narratore (Lemony Snickets stesso), con una scenografia spesso stilizzata o grottesca, è davvero inusuale. Ho avuto qualche difficoltà a rapportarmi con lo stile della serie tv, ma ho poi finito per apprezzarla infinitamente.
Bisogna, innanzitutto, rendere il merito agli attori e alle fantastiche interpretazioni, tra cui spicca quella di Neil Patrick Harris (Barney in How I Met Your Mother) che ha interpretato il malvagio Conte Olaf, la nemesi principale dei piccoli orfani protagonisti del film, che vuole impossessarsi della loro eredità a tutti i costi. Questo attore camaleontico ha dato il meglio di sé, anche se molti, me compresa, non hanno trovato molta differenza nel suo carattere a confronto con quello di Barnery (tanti HIMYM feelings, insomma, anche per la presenza di un'altra attrice di nostra conoscenza).
Per quanto riguarda le tematiche trattate nella serie, bisogna fare una precisazione: la serie parla davvero di tanti eventi molto tristi e brutti capitati a questi tre orfani, ma bisogna anche dire che lo fa in un modo parodico e grottesco che non può far altro che strappare una risata. Basta vedere la sigla della serie per rendersi conto di trovarsi davanti a un'opera del tutto fuori dall'ordinario.
Mi è piaciuto molto il narratore, mediatore tra la storia e gli spettatori, sempre pronto a spiegare, con un pizzico (direi un kilo) di ironia grottesca (e drammatica) le vicende assurde che capitano ai protagonisti. Dal canto loro, i tre bambini protagonisti, interpretati egregiamente, possiedono un ingegno fuori dall'ordinario che non li rende affatto solo passivi spettatori del loro destino.
Un aspetto molto importante che emerge dalla serie, che si colloca in un periodo storico non preciso, è la barriera che va a instaurarsi tra il “mondo” dei bambini e quello degli adulti che diventano spesso una minaccia, o che sono ignari o incapaci di proteggerli dai pericoli (o spesso troppo stupidi per riconoscerli); dal canto loro, invece, i bambini possiedono un ingegno fuori dal comune che li tira (quasi sempre) fuori dai guai, anche nella loro “sfortuna”.

È già stata confermata la seconda stagione per questa stupenda serie!

E voi, avete visto queste serie tv, o volete vederle?

Nessun commento:

Posta un commento