martedì 27 settembre 2016

Segnalazione di A modo mio di Viola Raffei

Titolo: A modo mio
Autrice: Viola Raffei
Genere: erotico
Casa editrice: Eroscultura

Salve lettori! Oggi un nuovo spazio dedicato agli autori emergenti con la segnalazione del romanzo erotico A modo mio di Viola Raffei. Se vi piace il genere, vi consiglio di dare un'occhiata alla sinossi e di scorrere fino alla fine l'articolo, dove vi aspetta un bell'estratto!

Sinossi
Julie è una bellissima ragazza di 25 anni che sta per laurearsi in agraria, quando incontra Leonardo, uno splendido e affascinante giovane che le sconvolge letteralmente la vita e soprattutto i sensi: sa fare l’amore come nessuno prima di lui! Le cose, però, non vanno come lei sperava e la comparsa di un nuovo ragazzo, Gabriele, mescolerà le carte rendendo tutto assai complicato e difficile.Si ritroverà in mezzo a due fuochi senza sapere che direzione prendere. Riuscirà l’amore a indicarle la strada giusta? Tra amori, lacrime, baci, sesso, Julie capirà con chi vorrà vivere il resto della sua vita. ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO

Biografia autrice
Viola Raffei è una donna di 35 anni, marchigiana, sposata, madre e ora anche disoccupata. Era ormai un po’ di tempo che aveva iniziato a scrivere il suo libro e con questa imprevista sterzata nella sua vita, ha deciso che era arrivato il momento di terminarlo e pubblicarlo. Viola è estremamente socievole e anticonformista, parla di tutto con tutti, non ha peli sulla lingua anche se non tutti apprezzano. Si augura che lo facciano i suoi lettori.

Estratto
Era impossibile non notarlo, con addosso solo jeans e maglioncino, riusciva comunque a catturare lo sguardo di tutte le donne presenti nel locale e ne era consapevole, si capiva bene dalla fierezza dei suoi movimenti e dal suo sguardo. 
“Ciao Julie.”
“Leonardo…”
“Prima che tu possa dire qualcosa devo scusarmi con te, sono stato un cafone, non ti ho più chiamata, ho avuto parecchie cose da sbrigare.” Nel dire quelle parole le sfiorò la mano e come per magia tutto dentro di lei si risvegliò, doveva essere lucida per dirgliene quattro, quindi con una scusa gliela tolse da sotto la sua.
“Senti Leonardo, sei tu che devi ascoltare me e cerca di non interrompermi per favore. Penserai che io sia una ragazzina che adora gli uomini stronzi come te, ma ti sbagli! È vero, mi sono lasciata scopare senza sapere chi fossi, ma credimi l’ho fatto in un momento particolare, di debolezza, perché mi andava, anche noi donne possiamo ragionare da uomini a volte, ma non sono una facile, prima d’ora non mi ero mai comportata così. Odio chi mi dice che mi chiamerà e non lo fa, trovo abbastanza patetica la cosa, soprattutto perché se non ci fossimo incontrati di nuovo per caso, come del resto è sempre stato da quando ci conosciamo, col cavolo che avresti queste tue pseudo scuse da pormi. Quindi risparmiami patetiche bugie per favore, perché di cazzate, credimi, ne ho già sentite parecchie da quelli come te.”
Leonardo la guardava con fare divertito come se gli stesse raccontando una barzelletta e questo la fece arrabbiare ancora di più. “Sei veramente bellissima, questa è la pura verità e sono convinto che te lo sei sentita dire molte volte nella tua vita. Hai ragione quando dici che ci siamo sempre rincontrati per puro caso e ringrazio la mia buona stella per questo, ma tutte le volte sono stato molto felice, credimi.”
“Leonardo, ripeto che non ho voglia di essere presa in giro, in fondo il mio numero ce l’avevi e non è che chiedo una storia d’amore alla Romeo e Giulietta, solamente pensavo che qualche sera ci potevamo divertire insieme.”
Improvvisamente un guizzo di lussuria balenò negli occhi di lui come se fosse proprio quello che voleva sentirsi dire. “Oh mia bella Julie, è incredibile, sei veramente una sorpresa, sono abituato a capire a colpo d’occhio cosa voglia una donna da me, ma questa volta devo riconoscere che ho sbagliato e anche di parecchio.”
“E quale sarebbe l’idea di che ti sei fatto su di me, se posso chiedere visto che pensi di essere così perspicace?”
“Beh sai, la prima volta che ci siamo incontrati ho subito notato il tuo seno e i tuoi occhi, ho pensato fossi molto bella ma anche molto impacciata sul come rapportarti con un uomo, in fondo ti è bastato un bel faccino per offuscarti la mente, così ho preferito non approfittare della situazione.”
“Approfittare della situazione?” Chiese Julie, incredula e anche un po’ offesa. “Sì tesoro, se solo avessi voluto ti avrei scopata quella sera stessa.”
Un brivido le percorse la schiena, sapeva bene che aveva ragione ma come si permetteva di parlarle così e soprattutto, perché glielo permetteva?
“Poi a quella festa ricordo che mi stavo annoiando a morte e gironzolando in giro per l’appartamento vidi quella porta e incuriosito entrai e quando ti vidi lì in mezzo a quei fiori, non potei credere ai miei occhi: eri splendida, quel vestito ti fasciava in una maniera peccaminosa, mi avvicinai a te per capire se anche tu sentivi lo stesso effetto e mi bastò un istante per capire che anche tu mi volevi. Lì pensai di trovarmi davanti a una donna lussuriosa che sapeva esattamente quello che voleva; poi il giorno che ti rividi in quel negozio, notai che era di una dolcezza infinita il modo con cui ti controllasti allo specchio prima di decidere se fare finta o meno di avermi visto.” Così dicendo scoppiò in una risata e fu in quell’esatto momento che Julie s’innamorò di lui senza neppure rendersene conto. Cercò di riprendere un minimo di controllo, lui riusciva sempre a sconvolgerla.
“Credi sempre di sapere tutto, ma ancora non mi hai detto quale è l’idea finale che ti sei fatto di me.”
“Tu sei indubbiamente bellissima e fai finta di non saperlo, in realtà sai che non è così, sei una ragazza che sa quello che vuole, magari troppo impegnata a compiacere gli altri, forse stai studiando qui a Roma, il tuo accento ti tradisce, probabilmente hai qualcuno che ti mantiene e cui rendere conto dei tuoi esami, chissà, un padre che non voleva te ne andassi lontano da lui. Come sto andando?”
Julie bevve un altro sorso di Bellini e l’unica cosa che seppe dire, fu: “Vai avanti.”
“Hai avuto qualche storia, ma niente che ti facesse battere il cuore in maniera decisa ed è questo che vuoi: un amore travolgente, selvaggio, che sia puro istinto, che non ti permetta di ragionare, per questo ti è piaciuto da impazzire quando ti ho presa in quella serra senza darti spiegazioni. Sono sicuro tu abbia avuto molte altre fantasie, dopo quella notte, che hai cercato di saziare come meglio hai potuto, ma senza i risultati sperati…”
“Ma chi ti credi di essere? Come ti permetti?”
“Ti si legge negli occhi… Ho centrato il bersaglio, vero?”
“Leo, stammi a sentire, sarò estremamente franca con te, la nostra unica volta insieme è stata inaspettata ed estremamente eccitante, lo ammetto, ma è finita lì, non è che sono una quattordicenne alle prime armi. Fammi il favore di smettere di psicanalizzarmi, il fatto che tu ti spogli per vivere immagino ti faccia stare a contatto con parecchie donne che sbavano per te, purtroppo per te io non sono così.”
Eccome se lo era, ma il suo ego reclamava vendetta dopo essere stato così brutalmente analizzato e soprattutto… compreso.
“Il mio lavoro non è principalmente quello e comunque non ci vedo niente di male nel piacere alle donne e finché posso perché non guadagnarci in ogni senso?”
“Certamente, sei liberissimo di fare come meglio credi, non devi certo rendere conto a me.”
“Rendere conto sicuramente no, non cerco una storia fissa ma se tu fossi d’accordo vorrei poterti far godere fino a impazzire.”
D’istinto Julie chiuse le gambe, un improvviso calore le si irradiò dal basso ventre e sentì che si stava bagnando… si chiese come cazzo facesse a farle quell’effetto solo parlandole.
“Leonardo siamo nel 2016 quindi non voglio fare la donzella che si scandalizza, ti dico che va benissimo, possiamo vederci ogni tanto e trarre piacere l’una dall’altro, tengo a precisare che anch’io non voglio una storia seria, sono troppo impegnata con gli studi.”
“Perfetto, allora che dici, da te o da me?”
“Cosa? Quando? Adesso?”
“Ma dai figurati, non fare la sorpresa, è già un po’ che non vediamo l’ora di saltarci addosso, c’è quest’alchimia fra di noi davvero eccitante.”
Doveva fargli credere che fosse veramente disinvolta come diceva, così lo invitò a casa sua. Uscirono dal bar e lui si avvicinò a una Audi TT bianca nuova di zecca e gentilmente le aprì la portiera per farla accomodare, mise in moto e partirono. Mentre percorrevano la strada, Julie rifletteva su come Leo avesse compreso facilmente ogni dettaglio della sua anima. Non riusciva proprio a capacitarsi di come riuscisse a capire così bene quello che provava; anche adesso aveva un bel sorriso beato in faccia di chi sa benissimo di piacere al resto del mondo senza fare la minima fatica.
“Siamo arrivati, parcheggia pure qui.”
Stavano salendo le scale ed era convinta che potesse sentire i suoi occhi sul suo culo come se lo stesse palpeggiando, forse era solo una fantasia ma tanto bastava a farla eccitare. Arrivati sul pianerottolo, si fermò un attimo per cercare le chiavi nella borsa e sentì davvero una sua mano sul culo … non era una sensazione, ma proprio la mano di un impaziente Leonardo che stringeva le sue sode chiappe, e non solo. Si strinse a lei per farle percepire chiaramente la rigidità del suo sesso. Appena chiusa la porta di casa, fu l’inizio del paradiso in terra. 

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