giovedì 16 giugno 2016

Le parole di una scrittrice #1 - Intervista a Alessia Coppola

Salve a tutti, lettori! Era da un po' che non vi proponevo un'intervista e sono contenta di avere oggi, come “ospite” del blog, Alessia Coppola, scrittrice e artista, che ho conosciuto grazie al suo romanzo Alice From Wonderland (qui potete trovare il suo blog personale per maggiori informazioni). Ho avuto il piacere di conoscere questa autrice molto brava, dolce, e soprattutto di un'umiltà e sensibilità unica. Ho subito desiderato porle alcune domande, ed ecco qua le sue risposte! Devo dire che Alessia non mi delude mai e le sue parole sulla sua vita da scrittrice sono intrise della stessa dolcezza dei suoi romanzi. Vi lascio a questa bella intervista!

1. Salve Alessia, e grazie per aver accettato di rispondere a qualche domanda per questa intervista! Avevo in mente così tante domande per te, ma mi sono limitata! Iniziamo subito, allora, con una curiosità. Quando hai iniziato a scrivere e quando hai “deciso” che saresti diventata una scrittrice?
Ho iniziato da quando ho imparato a scrivere, avevo circa sei anni. E dalla stessa età ho deciso che avrei fatto la scrittrice. Credo che ciascuno venga al mondo con uno scopo. Il mio, forse, è scrivere.

2. Com'era il primo romanzo completo che hai scritto e lo hai effettivamente pubblicato?
Il primo romanzo che ho scritto era un urban fantasy su demoni-vampiri e licantropi, di circa 500 pagine. Non l'ho mai pubblicato. Ma conto di farlo presto, entro l'anno, credo.

3. Il mondo dell'editoria era come te lo aspettavi?
Non esattamente. Credevo fosse un'oasi felice in cui crescere artisticamente e poter vivere con i frutti del proprio lavoro. A volte penso sia più un'arena in cui in molti scendono per darsi battaglia. Tuttavia a parte il mercato, i riscontri delle vendite, le classifiche, i lettori sono l'aspetto più bello di questo mestiere.
La saga di Alice From Wonderland
4. Com'è essere una scrittrice di romanzi fantasy in Italia e nel nostro ambiente editoriale?
Confesso che non è affatto facile. Scrivo un genere per il quale il mercato attuale italiano non vuole investire più di tanto. Per questo, sto cercando di scrivere anche altro, senza mai lasciare il genere che mi ha contraddistinto fino a ora e che amo follemente.

5. Da cosa o da chi prendi ispirazione per i tuoi libri?
Prendo ispirazione da tutto. Il mondo è una tavolozza dalla quale attingo i colori per le mie storie.

6. Qual è il tuo “setting di scrittura”?
Scrivo in camera mia, circondata da candele e incensi. A volte chiudo le finestre e rimango al buio, lascio che le storie riempiano di luce tutto ciò che mi circonda.

7. Hai mai reso una persona reale (carattere e aspetto fisico) un personaggio dei tuoi romanzi?
Molte più di quante si possa immaginare.

8. Tra i romanzi che hai scritto e pubblicato, qual è il tuo “preferito”?
Tra quelli che scritto ne amo due particolarmente: l'urban che non è mai uscito e Alice from Wonderland.

9. Qual è il “romanzo della vita” che vorresti scrivere?
Il romanzo della vita è quello in grado di lasciarmi in lacrime, quello per cui valga la pena perdere il sonno. Il romanzo che vorrei scrivere è nella mia testa da anni, un giorno verrà il suo tempo, ma non è ora. Quel giorno avrò la maturità stilistica e umana necessaria per imprimerlo su carta e donarlo a chi vorrà leggerlo.

10. Cosa consigli agli aspiranti scrittori e scrittrici fantasy italiani che vogliono farsi largo nel mondo labirintico dell'editoria italiana?
Consiglio di credere in se stessi, mantenendo sempre umiltà e rispetto per gli altri. Spesso in questo mestiere ci si dimentica di valori come rispetto altrui e condivisione. Così si può crescere. La rivalità non serve a nulla, la condivisione arricchisce.


Ringraziando ancora Alessia per la sua disponibilità, vi saluto! Alla prossima!

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