martedì 3 gennaio 2017

Segnalazione di Moralis di Manuel Spanò

Titolo: Moralis
Autore: Manuel Spanò
Genere: Fantasy

Salve lettori! E buon anno nuovo! Iniziamolo con una bella segnalazione: oggi vi presento Moralis di Manuel Spanò, il primo romanzo di una saga fantasy! Di quelle come piacciono a me, insomma. Infatti presto lo recensirò per voi, quindi rimanete aggiornati. Nel frattempo vi lascio la sinossi, la biografia dell'autore e un piccolo estratto!

Sinossi
"Nel mondo di Garia un antico Male si è destato, e vuole portare la sua vendetta verso i popoli innocenti.
Un pugno di eletti dovrà far fronte alla grave minaccia e salvare il futuro di Garia.
Riuscirà Gayron a divenire un cavaliere wandaghi e porsi a difesa del mondo grazie al potere degli Spiriti Ancestrali?
Riuscirà Kraal Thur a combattere la maledizione che lo affligge e salvare il proprio popolo?
Riuscirà Erdenin a sconfiggere la creatura delle Tenebre che sta cacciando?
Riuscirà la piccola e misteriosa Alba a ritrovare i propri genitori?
Uno di loro nasconde un terribile segreto.
I loro destini e i destini di molti altri sono intrecciati in modi impensabili, e solo alla fine della strenua lotta contro il Caos, solo alla fine della ricerca di Moralis, l'Ordine potrà forse essere ripristinato in un mondo devastato dalla guerra."
Moralis è il primo capitolo della pentalogia "Le cronache di Garia" ma è un romanzo autoconclusivo a tutti gli effetti, anche se ha molti sbocchi che rendono possibile una continuazione della storia generale, la cui trama si dipanerà un volume dopo l'altro al fine di chiudere il progetto con il quinto libro. Il secondo capitolo è già a metà stesura.
Sono già alla seconda edizione di Moralis. La prima è targata Mini G4m3s Studio ed è cartacea, mentre la versione eBook è auto pubblicata insieme a una seconda versione cartacea sempre su Amazon.

Biografia
Manuel Spanò, nato a Pisa nel 1980, è sempre stato un appassionato di fantasy fin da tenera età. La sua totale devozione al genere lo ha portato ad intraprendere la carriera dello scrittore. Questa è la sua opera prima.

Un piccolo assaggio
“Una nebbia spettrale avvolgeva le mura delle casupole con i suoi sinistri tentacoli. Un gelo crudele serpeggiava nelle stradine del villaggio, portando oscure promesse. Quella notte, presagi di morte accompagnavano i sogni inquieti degli uomini.
La giovane camminava a passo spedito in direzione di casa. A un tratto, le parve di sentire uno strano rumore da qualche parte nella nebbia. Si fermò.
Non volle scomodarsi per scoprire cosa fosse. Rabbrividì e si strinse nelle pesanti vesti. Aveva fatto nuovamente tardi, quella sera. A casa si staranno sicuramente preoccupando, pensò.
Riprese il passo con più decisione di prima: doveva sbrigarsi, non le piaceva star là fuori da sola, si sentiva impotente e indifesa dai pericoli della notte.
Nelle ultime settimane, i pochi viaggiatori che si fermavano al villaggio alla ricerca di un tozzo di pane e di un piatto caldo raccontavano storie paurose di minacce invisibili. Si diceva che una creatura demoniaca imperversasse intorno ai villaggi a est, protetta dalle tenebre della notte, che cacciasse e si nutrisse di qualsiasi creatura vivente le capitasse a tiro.
Suo padre era stato talmente intimorito da quei racconti che l’aveva ammonita di non rientrare dopo il tramonto, ma il sangue ribelle della giovane le concedeva più coraggio di quello che avrebbe dovuto possedere.
Quella notte, comunque, c’era qualcosa d’insolito nell’aria, lo sentiva nella pelle e nelle ossa.
Udì un basso respiro dietro di sé.
Sentì improvvisamente un colpo al cuore, come se una lancia acuminata l’avesse appena trafitta. Fu vicina a perdere l’equilibrio per la sorpresa, non tanto per il dolore, il quale passò in un attimo. Non seppe decifrare se lo sfuggente malessere fosse stato reale o solo frutto della propria immaginazione, come un presagio di un pericolo imminente.
Si portò una mano al petto, avvertendo un forte calore sprigionarsi dall’interno, quando sentì il raschiare di qualcosa sul terreno umido.

Fu allora che cominciò a correre.”

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