giovedì 13 ottobre 2016

Le parole di uno scrittore #2 - Intervista ad Alessio Del Debbio

Salve lettori! Era da un po' che non pubblicavo una intervista, e non sapete quanto adori intervistare gli autori: mi piace porre loro domande che soddisfino i miei dubbi, e quelli degli altri lettori! Stavolta ho avuto il piacere di intervistare Alessio Del Debbio circa la sua raccolta di racconti, ispirati alle leggende lucchesi, intitolato L'ora del diavolo. Vi lascio alle sue parole, veramente illuminanti, e andate anche a dare un'occhiata alla presentazione e alla recensione della sua opera!

1. Salve Alessio, e grazie per aver accettato di rispondere ad alcune domande sulla tua opera. Innanzitutto, da dove è scaturita la voglia di scrivere una raccolta di racconti ispirati alle leggende lucchesi?
Buongiorno Sabrina, grazie per l’ospitalità. Dunque, l’idea è nata un paio di anni fa, quando stavo scrivendo un racconto per un concorso (“I mondi del fantasy IV”, di Limana Umanìta Edizionni) e cercavo l’ispirazione per inventare qualcosa di originale, per scrivere un racconto fantastico che non fosse la solita storia di magia, vampiri o simili. Così ho pensato alla vicenda di Lucida Mansi, celebre nobildonna lucchese, alla leggenda per cui si dice che avesse stretto un patto con il diavolo, e ho deciso di (ri)raccontarla a modo mio. Da lì è nato “L’ora del diavolo”, primo di una lunga serie di racconti ispirati a leggende e al folklore lucchese, per presentarle a chi non le conosce o anche per farle ricordare a chi magari ne aveva soltanto sentito parlare, magari dai nonni, in passato.

2. Dove hai trovato il materiale a cui ispirarti? Ti sei basato maggiormente su leggende narrate o hai fatto una ricerca bibliografica?
Ho usato alcuni libri di scrittori e giornalisti locali, come “Toscana magica” di Giorgio Batini, e i vari saggi di Paolo Fantozzi sulle storie delle leggende lucchesi, che mi hanno dato lo spunto da cui partire. Poi, molte leggende le ho rielaborate, messe insieme, sommate, le ho fatte incontrare nel mio mondo narrativo in modo da creare delle storie originali e coerenti. Del resto, il bello delle leggende è proprio il fatto che sono “vaghe”, non sono fatti di storia, per cui possono essere reinterpretate senza snaturarne il messaggio.

3. Cosa ti intriga maggiormente delle leggende di cui narri nella tua opera?
Mi piace molto la territorialità, il fatto che ogni paesino delle Alpi Apuane abbia una sua leggenda, una storia da raccontare, molto spesso simile a quella di un altro paese vicino, ma adattata alla sua storia, con qualcosa in più o di diverso, che le rende tutte molto interessanti. Inoltre credo che un po’ tutte le regioni italiane abbiano un ricco folklore e per uno scrittore di fantastico sono decisamente degli archivi di idee a cui poter attingere per cercare di creare delle storie originali. 

4. Qual è il racconto compreso nel tuo libro che preferisci?
Sono affezionato a tutti, devo dire. Molti hanno vinto dei concorsi, come “La donna di fuoco” o “La guerra del Fatonero”. Mi piacciono molto le storie legate alle sirene e agli Oceanini, che in futuro vorrei espandere in un romanzo urban fantasy, ma anche quelle in cui compare il diavolo.
5. Personalmente, non conosco altro delle leggende di cui narri se non quello che ho appreso attraverso la tua opera. Ma quanto c'è di leggenda e quanto di romanzato?
Il punto di partenza di ogni racconto è sempre una leggenda, o anche più d’una. Lucida Mansi, in “L’ora del diavolo”, le sirene, nei racconti degli Oceanini, la Busdraga in “La donna di fuoco”, una casa stregata in “Le voci alla Balza”, la storia degli uomini della neve (questa è una storia vera!) e altre. Poi vi ho ricamato sopra una storia, aggiungendo altri elementi, a volte facendo comparire più di un personaggio del folklore, come nei racconti lunghi “La guerra del Fatonero” e “Le fate di pioggia”. Ho anche pensato che, per quanto ogni racconto sia autonomo e indipendente, l’intero libro può essere letto come un viaggio nel folklore lucchese, dove ogni racconto offre uno scorcio in più, anche con dei rimandi interni a racconti precedenti, come se tutti facessero parte dello stesso universo narrativo.
Una nota speciale per il racconto “Gli uomini della neve”. A differenza degli altri, questo parte da una storia vero, questi uomini della neve che realmente, fino al Dopoguerra, partivano da Cardoso e salivano su, in cima alla Pania della Croce, per recuperare il ghiaccio dalle Buche della Neve (delle grandi conche dove la neve si congelava) e portarlo in paese, per venderlo poi ai signorotti locali. Era una professione davvero pericolosa ma anche l’unica fonte di sostentamento per molte famiglie, e ho pensato di omaggiare questi coraggiosi uomini con un racconto, aggiungendo ovviamente qualche riferimento sovrannaturale per dare un po’ più di pepe alla storia.

6. Che valore dai alle leggende del tuo paese e come pensi che esse influenzino le persone che vi abitano?
A me piacciono molto, credo siano una parte della nostra storia, della nostra cultura. Purtroppo la maggior parte delle persone non le conosce o non si interessa al riguardo, così come non si interessano alla storia o alla cultura in generale, ed è un vero peccato perché rischiamo che vadano perdute. E cosa racconteremo poi ai nostri nipoti? Le storie di Peppa Pig o dei Pokemon? Non lo scrivo con fare polemico, però dovremmo effettivamente cercare di non perdere le nostre tradizioni, tutto quel substrato culturale e anche folkloristico che ci ha portato qui, ad essere quello che siamo, nel bene e nel male.

7. Una curiosità personale: qual è la creatura fantastica di cui parli nella tua opera che preferisci in assoluto?
Mi piacciono molto le sirene, le trovo affascinanti. Tra l’altro ho scelto di rappresentarle come erano in origine, ossia con le ali (solo successivamente sono diventate creature metà donna-metà pesce). Ho in mente una storia più ampia, un romanzo, che mescola storia e leggende, dove giocheranno un ruolo particolare. Poi mi piacciono i buffardelli, i folletti dei boschi, sono quasi degli spiriti protettori degli alberi. Infine, devo ammettere, anche il diavolo ha il suo fascino, non quello del Signore Oscuro, bensì quello del mercante di sogni, come scrivo nell’omonimo racconto; credo che tutti gli esseri umani siano, a volte, attratti dalla scorciatoia, dalla via più facile per avere tutto e subito, anche ciò che non dovrebbero o non possono avere. E sono queste tentazioni a chiamare il diavolo, una prova per i personaggi dei racconti ma anche per tutti noi.

8. Bene, Alessio, cosa diresti ai lettori per incoraggiarli a comprare il tuo libro?
Beh, spero che vogliano provare qualcosa di diverso. Non credo siano molti i libri che raccontano leggende locali, non in forma romanzata, per cui può essere un viaggio originale tra storia e leggenda, tra realtà e fantasia. Un “fantasy” diverso, che attinge alle tradizioni italiane. Inoltre, essendo un’antologia, si può leggere con calma, anche un racconto al giorno, senza dover interrompere la storia per poi riprenderla chissà quando!

9. C'è altro che vuoi raccontarci riguardo l'opera?
Posso dirvi che ho scritto molti altri racconti fantastici ispirati sia a leggende lucchesi, che toscane, non inseriti nell’antologia. Spero il prossimo anno di far uscire un altro libro con nuove storie.
Infine, due piccole curiosità: i protagonisti del racconto “Il risveglio degli Oceanini” sono due amici protagonisti del mio romanzo “Favola di una falena”, per quanto ovviamente inseriti in un contesto sovrannaturale (distopico, nel loro caso); invece i tre giovani esploratori che vanno alla Balza per scoprire i misteri della casa infestata sono tre personaggi di un mio romanzo urban fantasy che uscirà a giugno 2017, e questo potrebbe essere effettivamente un episodio della loro vita avvenuto quand’erano ragazzetti!

Grazie mille, Alessio, per il tuo tempo e le tue parole! Un saluto da parte mia e di tutti i lettori!

3 commenti:

  1. Ciao Sabrina, sono una tua nuova iscritta :)
    Non sono mai stata molto attratta dalle raccolte di racconti, ma in questo caso il tema è davvero intrigante e particolare e l'intervista talmente interessante che quasi quasi faccio davvero un pensierino su questo libro :)
    Comunque volevo complimentarmi per la grafica del tuo blog *_* e pian piano cercherò di leggere tutte le tue recensioni, sicuramente troverò spunti interessanti per le mie letture.
    Buon fine settimana :)

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    1. Grazie mille Maria! Le tue parole mi fanno molto piacere! *^* Ti consiglio vivamente questa raccolta di racconti, a maggior ragione se sei appassionata dell'argomento! Benvenuta tra i miei iscritti <3 un bacio :3

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