mercoledì 7 settembre 2016

Recensione di Nyctophobia di Carlo Vicenzi

Titolo: Nyctophobia
Autore: Carlo Vicenzi
Genere: distopico
Casa editrice: Dunwich edizioni 
Altro romanzo, altra recensione! Siete pronti, lettori? Perché oggi vi recensisco un'opera che mi sta davvero a cuore, che mi ha conquistato pian piano prendendomi per le viscere e costringendomi a soffrire e a gioire (davvero poche volte, devo ammetterlo) assieme ai protagonisti. Di che libro sto parlando?

Il suo nome è Nyctophobia di Carlo Vicenzi, un titolo che dice già tante cose, che incuriosisce al primo sguardo. Chi non ha mai avuto paura del buio? Quando il nostro senso più importante viene annebbiato è facile temere l'ignoto, può succederci qualsiasi cosa attorno e noi rimaniamo inerti.
Ebbene, se avete provato almeno una volta nella vita la paura attanagliante che solo l'annebbiamento della vista può provocare, amerete questo romanzo. E assieme, ne avrete quasi paura.
Immaginate un modo dove la luce è sparita, il sole non si vede da decenni, assieme alle stelle, alla luna. Immaginate questo buio perenne quanto potrebbe cambiarci, cambiare il mondo, cambiare le creature che abitano con noi questa terra... e incomincerete a provare angoscia, angoscia e ansia. Proprio i sentimenti che più ho provato durante questa lettura.
Eliana, la protagonista, è una ragazza di tredici anni che viene bandita dalla sua città ingiustamente, e condannata a vivere (o meglio, a morire) fuori dalle mura, dove esseri che una volta erano uomini o animali innocui, ora bramano sangue...
Inizia tutto così, ed è così che l'autore, con un linguaggio chiaro ma suadente, incatena il lettore in una morsa di buio e paura, ma anche di coraggio e speranza.
L'ambientazione è spaventosa quanto misteriosa e ben curata, la trama è originale, azzarderei a dire geniale, e i personaggi sono davvero curati.
Ho amato la protagonista, per la sua forza e la sua grinta, la sua voglia di sopravvivere a ogni costo. Ho amato Glauco con i suoi difetti e l'aura di mistero, e Manno, e i Neon Knights, piccoli fari di speranza in un mondo corrotto, ispirati dall'omonima celebre canzone dei Black Sabbath.
Non lo credevo possibile, ma mi sono affezionata a questi personaggi, ma anche all'ambientazione: il buio fa paura, è vero, ma come tanti personaggi di questo romanzo, anche io ho pensato di percepirne il fascino e il canto, leggendo quelle pagine.
E alla fine della lettura, mi sono commossa molto. Sia per come è finita, e per coloro che non ce l'hanno fatta. Questo romanzo è stato un'avventura dall'inizio alla fine. Un'avventura travagliata, ma veramente emozionante. Induce alla riflessione e prende elementi conosciuti dei romanzi trasformandoli in qualcosa di totalmente diverso.

Lo consiglio a tutti gli amanti del distopico, e anche a coloro che hanno paura del buio. Magari, dopo questo romanzo, il nostro semplice buio vi farà meno paura.

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