lunedì 22 febbraio 2016

Recensione di Umani aperti di Gaspare Burgio

Titolo: Umani aperti
Autore: Gaspare Burgio
Genere: horror

Oggi vi propongo la recensione di “Umani aperti”, raccolta di racconti di Gaspare Burgio, autore indie che seguo da un po' di tempo. Il suo blog, che vi linko, è pieno di articoli interessanti e di certo i suoi punti di vista sono sempre originali e ricercati. Ho anche letto la sua raccolta di racconti “Il teatro degli anonimi” che ho apprezzato molto, anche se non ho recensito.
Oggi, però, vi parlo della sua raccolta più horror, che non vedevo l'ora di leggere, a dir la verità. Dopo aver letto la sua prima opera, ero impaziente di leggere qualcos'altro dello stesso autore: Gaspare scrive molto bene e rende al meglio sia le descrizioni che le emozioni, nonostante le tratti in maniera talmente delicata che, più che descriverle, le induce nel lettore senza che se ne accorga.
Ma iniziamo dal principio. Innanzitutto, bisogna dire che questa è una raccolta di sei novelle di lunghezza variabile. Il tema dovrebbe essere l'orrore, la paura, il raccapriccio.
Ma i racconti sono tutt'altro che banali, diversi da ciò che ci si aspetterebbe.
Gaspare Burgio, infatti, prende le paure più recondite dell'essere umano, quelle incoffessabili, che rasentano la pazzia, e le trasforma in qualcosa di vero e palpabile, andando oltre il paradosso e le logiche razionali.
Non fa paura il mostro, l'assassino assetato di sangue; si va più a fondo, nel demone dentro di noi e insito nell'istinto umano. Si pesca negli incubi più oscuri.
Per la prima volta nella mia vita, ho davvero provato paura leggendo un libro; ho provato raccapriccio, ansia, un soffio di disperazione. Perché questi racconti descrivono uno scenario di inspiegabile orrore, perché è l'irrazionale che fa paura, non il brutto; è l'umano stesso che può provocare la sua disfatta, ed è ciò che c'è dentro di noi, che può fare davvero paura.
Le varie novelle sono scritte benissimo, con cura e lo stile di Gaspare è scorrevole, ti rapisce e stupisce e al tempo stesso ti fa ragionare e immaginare scenari che tormenteranno le tue notti.
Dei sei racconti, il mio preferito è “Mutazione di un elemento convenzionale”, ma è riduttivo dire che solo questo racconto mi è piaciuto. Questo, assieme a “Revisione del concetto di amore” e “Danza Macabra” sono delle piccole opere d'arte.
Tutti i racconti hanno un loro perché, introspettivi e scrutatori della psiche e dell'animo umano.
Consiglio vivamente questa raccolta a chiunque. Ma attenti, non è per stomaci delicati.



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