giovedì 25 giugno 2015

Nell'insicurezza di scrivere pt.1


Oggi ho finito (si fa per dire, in realtà devo ancora rileggere, correggere, per almeno una decina di volte, conoscendomi) la terza parte del romanzo che sto scrivendo. Non avevo idea che sarebbe arrivata dello spessore di ben 60 pagine e più, e la cosa mi ha lasciato un po' sconvolta perché le due parti precedenti sono più corte, e ho paura di fare un'opera troppo lunga e "noiosa".

Non penso che il mio modo di scrivere sia noioso, ma non si sa mai. E quindi mi è sorto un dubbio emblematico, forse dovuto anche alla mia voglia di mettermi subito in gioco con questa "saga", e far partire i mille controlli del primo romanzo "finito", per poi mandarlo a qualche casa editrice o decidermi per il self-publishing.
Insomma, non so se lasciarlo di tre parti, di circa 150 pagine, o scrivere la quarta parte, che potrebbe anche rivelarsi la più corposa, e così andrei a sforare le 200 e più pagine. Sarebbe troppo prolisso? Non so!
Dubbio amletico: scrivere la quarta parte rendendo il romanzo forse troppo lungo, ma "completo", nel senso che il significato sarebbe più chiaro o lasciare il romanzo un po' "stroncato" a giovamento della lunghezza ridotta e della "suspance" (che non so nemmeno se sarebbe davvero opportuna, nel mio caso)?


Sabrina

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